La dodicesima tappa, con arrivo in salita a Mende, ci offre notevoli spunti di discussione: interessantissimo il percorso, molto adatto ai fuggitivi di giornata e con il giusto finale per lanciare la bagarre tra gli uomini di classifica. Delle premesse sopra elencate nessuna è rimasta disattesa: lunga fuga, grandi protagonisti, forcing finale degli uomini di classifica e ciliegina sulla torta la grana interna alla squadra Astana, con Contador che scatta con Joaquin Rodriguez e riprende il compagno di squadra Vinokourov ormai lanciato verso il successo di tappa.
Per la cronaca, ad esultare a Mende è stato proprio lo spagnolo, l’unico “non” Astana, tra l’altro in precarie condizioni fisiche dopo una caduta che per bocca del direttore sportivo Serge Parsani “gli impediva quasi di prendere correttamente il manubrio”.
Al pronti-via iniziano i tentativi di entrare nella fuga giusta: ci prova anche il nostro Damiano Cunego, in cerca di riscatto dopo il terzo posto alle spalle di Casar a Saint Jean de Maurienne, insieme a Chavanel, ma il loro margine non decolla e così in contropiede partono in 18, allo scollinamento del GPM di terza categoria del Col de Nonieres. I battistrada sono Vinokourov, Kloden, Hesjedal, Casar, Hushovd, Aerts, Sivtsov, Santambrogio, Barredo, Charteau, Kiryenka, Perget, Kern, Moinard, Pauriol, Verdugo, Bole e Valls Ferri, con il velocista norvegese pronto a strappare ad Alessandro Petacchi la maglia verdee Charteau in lotta con Pineau per la maglia a pois di miglior scalatore.
Il vantaggio si mantiene nell’ordine dei 2′: iniziano i sali-scendi e il gruppo dei fuggitivi si sgretola. Rimangono solo in 4, con Vinokourov ed Hesjedal a tirare e Kiryenka e Kloden che si accodano: il kazako è incontenibile e l’unico a riuscire a tenere momentaneamente le sue ruote è il bielorusso Vasil Kiryenka, che però a 3km dall’arrivo sull’ascesa finale paga lo sforzo e si stacca.
Nel gruppo, il ritmo incessante miete vittime illustri: altra giornata no per Lance Armstrong e anche il nostro Ivan Basso è costretto a perdere le ruote della coda del gruppo, nelle cui prime posizioni fa capolino un positivo Damiano Cunego,che, pur confermandosi ancora una volta grande incompiuto in un terreno che sembrava adattissimo alle sue corde, dà dimostrazione di buona condizione e di voglia di vincere.
A 2 km dall’arrivo avviene l’imprevisto: Contador vede Andy Schleck un po’ in difficoltà e piazza la stoccata, portandosi dietro Joaquin Rodriguez. I due accelerano sensibilmente l’andatura rispetto al gruppo e ne fa le spese il povero Alexandre Vinokourov, che ormai quasi sicuro della vittoria deve accontentarsi di un terzo posto, condito da un eloquente gesto di rabbia e disappunto per la mossa del proprio leader. Si discute ora sulla logica di questo attacco di Alberto Contador, che nell’enfasi di guadagnare secondi ha privato la squadra ed uno dei suoi gregari più importanti (e che in teoria dovrebbe tornare molto utile nei tapponi pirenaici dei prossimi giorni) di una vittoria ricca di significato.
Vinokourov ha tirato dritto dopo il traguardo, lasciando trapelare soltanto in parte la sua grande delusione per l’andamento della tappa: Beppe Martinelli, direttore sportivo, aveva parlato di corsa Astana in funzione di Vinokourov e ha dovuto arroccarsi dietro risposte evasive alle domande circa la condotta di gara di Contador. Il ciclismo, si sa, è da sempre uno sport in cui alla fine vincono i leader, però è anche al tempo stesso un continuo gioco di alleanze, di gregari, di scambi di favori con altri team e altri leader. Contador non ha mai attirato molte simpatie all’interno del gruppo e inimicarsi anche i propri compagni di squadra, pensando unicamente al successo personale (che beninteso rimane in ogni caso il fattore preminente nella logica di gara Astana), potrebbe essere un’arma a doppio taglio.
Con che faccia ora Vinokourov si dannerà l’anima nelle prossime tappe per colui che gli ha negato un successo ormai scritto? Se è con la stessa con cui ha chiuso la tappa odierna, staremo a vedere…
Le Classifiche:
Tappa:
1. Joaquin Rodriguez – KAT – 4h 58′ 26″
2. Alberto Contador – AST – s.t.
3. Alexandre Vinokourov – AST – +4”
4. Jurgen Van Den Broeck – LOT – +10”
5. Andy Schleck – SAX – s.t.
6. Samuel Sanchez – ESK – s.t.
7. Andreas Kloden – RAD – s.t.
8. Denis Menchov – RAB – s.t.
9. Robert Gesink – RAB – +15”
10. Roman Kreuziger – LIQ – s.t.
Generale:
1. Andy Schleck – SAX – 58h 42′ 01″
2. Alberto Contador – AST – +31”
3. Samuel Sanchez – ESK – +2’45”
4. Denis Menchov – RAB – +2’58”
5. Jurgen Van Den Broeck – LOT – +3’31”
6. Levi Leipheimer – RAD – +4’06”
7. Robert Gesink – RAB – +4’27”
8. Joaquin Rodriguez – KAT – +4’58”
9. Luis Leon Sanchez – CEP – 5’02”
10. Roman Kreuziger – LIQ – +5’16”
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