Una vera e propria bufera quella tra la S.S. Lazio ed il Coni, proprietario unico dello stadio olimpico di Roma. Dopo le voci e le indiscrezioni che volevano la Lazio inadempiente nel pagamento per l’utilizzo dello stadio, la società, tramite il proprio sito ufficiale, ha dato una serie di chiarimenti.
– Il contratto tra Coni e Lazio è stato stipulato dalla precedente gestione; lo stadio costa ai biancocelesti circa 110.000 euro a partita, oltre una serie di biglietti a disposizione gratuita del Coni;
– La Lazio ha più volte richiesto di stipulare un nuovo contratto, ma il Coni si è sempre opposto;
– Annualmente, la Lazio versa circa 3.000.000 s’euro al Coni, oltre ad aver sanato i debiti precedenti ed aver pagato per un terzo le opere di manutenzione straordinaria;
– Il contenzioso tra le società di serie A per i diritti televisivi ha momentaneamente congelato gli incassi relativi dello stadio, per cui la società deve circa 1.740.000 euro al Coni, che ha rifiutato il consueto pagamento dilazionato;
– La Lazio, entro il 29 aprile 2011 doveva depositare all’Uefa la dichiarazione con la quale il Coni autorizzava la disponibilità dell’Olimpico per le partite europee;
– Il 29 aprile 2011 il Coni ha comunicato che non avrebbe concesso l’utilizzo dello stadio Olimpico se la Lazio non avesse sanato per intero ed immediatamente il debito pregresso;
– Non avendo il Coni fornito l’autorizzazione, la Lazio ha chiesto ed ottenuto la disponibilità dello stadio Franchi di Firenze; tale opzione si è resa necessaria per garantire alla Lazio la partecipazione ai prossimi impegni europei.
La situazione è dunque molto ingarbugliata. I problemi sono due: da un lato, il contenzioso col Coni, che è forte di un contratto estremamente penalizzante per la Lazio; dall’altro, il problema dei diritti televisivi che vede la Lazio alla testa delle squadre che stanno lottando contro le richieste di Milan, Inter, Juventus, Napoli e Roma.
Qualunque sia l’epilogo, il tifoso laziale spera che non ci siano problemi per l’iscrizione al prossimo campionato ed alle prossime cmpetizione europee, considerando comunque che il problema si può risolvere entro il 30 giugno.
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