E’ tornato Maurito! La Lazio espugna Verona e vola in testa insieme all’Inter, con un gran gol di un ritrovato Mauro Zarate. E’ la notizia più bella di questo weekend, più bella del primo posto, perchè questa squadra non può prescindere dal suo talento più grande. Le recenti esclusioni l’hanno caricato al punto giusto, facendogli capire l’importanza dei movimenti senza palla e del primo pressing sugli avversari: se Zarate gioca senza palla come giocano Rocchi o Mauri, diventa devastante, vista tecnica e velocità individuale, mentre il primo pressing sul portatore di palla avversario lo rende umile ed al servizio della squadra, senza un dispendio energetico esagerato.
Complimenti ad Eddy Reja, un altro capolavoro tattico per l’allenatore friulano: col Chievo si torna al rombo, con Zarate e Floccari larghi per permettere gli inserimenti di Hernanes (straordinario anche a Verona) e di capitan Mauri, un’altra partita eccezionale di qualità e quantità. Fiducia a Matuzalem in cabina di regia, con l’esclusione per scelta tecnica di Ledesma, una cosa che non è mai accaduta da quando “Patagonia” è a Roma, fiducia ricambiata dal brasiliano, che quando gioca così è uno dei migliori centrocampisti in Italia. Che dire poi di Brocchi, che si è letteralmente immolato alla causa (che pallonata nelle parti intime, per fortuna nulla di grave). Unico appunto, l’arretramento negli ultimi minuti, col mister che forse ha tolto troppi giocatori offensivi per metterne dei difensivi, ecco lì bisogna migliorare, anche se poi Muslera non ha fatto una parata in tutta la partita. Con un po’ di concretezza sotto porta in più, questa squadra può raggiungere traguardi importanti.
Merita un capitolo a parte Sergio Floccari: se sta bene, è uno degli attaccanti italiani più forti in circolazione. Riguardatevi l’azione col gol divorato da Zarate: prende palla, la difende benissimo, grande giocata per liberarsi e poi il cross. Ed oltre ad essere un grandissimo giocatore, è anche, e soprattutto, un grande uomo: al gol di Maurito è mandato ad abbracciarlo, e gli ha parlato all’orecchio per tutto il tragitto fino alla metà campo; possiamo immaginare cosa gli abbia detto, visto il ringraziamento sincero dello stesso Zarate. Una grande squadra è soprattutto composta da grandi uomini.
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