Dal nostro corrispondente dal pianeta Milan Enrico Fraviga
E alla quarta… il Mister cambiò modulo
Una punta in meno e un centrocampista in più a Roma contro una Lazio data in gran forma. Alla luce della rosa disponibile è stata probabilmente la scelta migliore che Allegri potesse fare e la squadra ha risposto con un equilibrio maggiore evitando le paurose sbandate viste a Cesena e con il Catania e, comunque, creando più o meno lo stesso numero di occasioni.
Possiamo trarre diverse conclusioni da ieri sera, ma il vero motivo di discussione è se mister Allegri riproporrà questo modulo a cominciare da sabato sera contro il Genoa a San Siro. E soprattutto, come imposterà la squadra quando rientrerà Pato. Sembra evidente che in questa parte di stagione il centrocampo non può reggere il trio d’attacco comunque esso sia composto, paradossalmente il problema si evidenzia contro le cosiddette “piccole” che sembrano correre il doppio degli altri probabilmente grazie ad una preparazione mirata a partire molto bene; ma allora con Pato chi sarebbe destinato a restare fuori ?
Per quanto mi riguarda la risposta viene da sé: Dinho, che per quanta buona volontà ci metta sembra aver smarrito molta concretezza e spesso sono proprio i palloni da lui persi nella trequarti a scatenare i contropiedi avversari (vedi l’unico preso ieri sera e concluso con gran salvataggio di piede di Abbiati). Questa squadra, con Zambrotta a destra e Pato e Ibra di punta potrebbe anche garantire qualche ripartenza in contropiede, che ieri con Dinho non c’è mai stata.
L’unica speranza di salvare il tridente potrebbe essere Robinho, che è un giocatore più duttile e anche nel Brasile garantisce un minimo di copertura in più, ma fino a che Robinho non mette a punto la propria preparazione il tridente visto finora non sembra essere sostenibile dal centrocampo del Milan. La pecca del Milan di ieri sera è stata l’assoluta mancanza di inserimenti da parte dei centrocampisti, ci ha provato un paio di volte KVB, Pirlo gioca sempre in una zona di campo troppo distante dal cuore dell’azione d’attacco, Gattuso non ha i piedi (e forse nemmeno più la forza) per farlo e Seedorf, croce e delizia dei tifosi rossoneri, svolge un ruolo di raccordo fra centrocampo e attacco per portare un minimo di fosforo, non è un caso che nell’arco di una partita a tratti irritante tiri fuori dal cilindro l’assist per Ibra dell’1 a 0.
In questo senso la mancanza dell’Ambrosini visto nella prima con il Lecce si sente eccome.
Infine, rimane il dubbio della fascia sinistra dove l’alternanza Antonini – Abate dimostra solo che a gennaio deve arrivare un vero difensore di fascia.
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