Punto tecnico Lazio: analisi della “squadra 2” nella partita col Portogruaro. Garrido no, Gonzalez sì con riserva

La Lazio ha battuto agevolmente il Portogruaro nel terzo turno della fase preliminare della Coppa Italia. Incontrerà al quarto turno in casa l’Albinoleffe. Diretta live della gara qui, highlights e gol qui. Andiamo ad esaminare la prestazione della “squadra 2”, le riserve che hanno avuto finora poco spazio.

Mister Reja ha dato giustamente spazio, in questa gara, alle seconde linee, concedendo loro una chance per mettersi in mostra in una partita ufficiale, seppur contro un avversario di livello sensibilmente inferiore. La stagione della Lazio infatti sarà grossomodo determinata proprio dalla caratura tecnica delle “riserve”, e maggiore sarà il loro apporto, più alte saranno le possibilità dei biancocelesti di centrare la qualificazione ad una competizione europea. Analizziamo giocatore per giocatore i 14 scesi in campo.

Berni: esame superato. Gioca pochissimo, dunque qualche incertezza gli è concessa, ma effettua una parata straordinaria che nega il gol ai granata. Grande uomo spogliatoio, e gran portiere.

Scaloni: inadeguato come sempre. Questo ragazzo, al contrario di Berni, si può definire esclusivamente un uomo spogliatoio. Grande prestazione a livello tattico, ma oramai il fisico sembra aver ceduto definitivamente.

Diakité: insufficiente. Gioca svogliato, commette le solite ingenuità, usa solo il fisico, mai la testa. Giustamente è l’ultima scelta come difensore centrale. Per il suo bene, deve andare a giocare in qualche squadra di livello inferiore.

Stendardo: primissima alternativa a Biava-Dias, in pratica un titolare aggiunto.

Garrido: malissimo. Il vuoto che ha lasciato Kolarov sulla fascia sinistra è evidente: Radu è un adattato, e si sta disimpegnando abbastanza bene, ma è Garrido che doveva essere il titolare. Muscoli di cristallo, personalità inesistente, viene messo in difficoltà da Lanzoni e Scozzarella, con tutto il rispetto. E’ evidentemente inadeguato alla serie A al momento, ed i margini di crescita non sembrano essere molti. Serve un rinforzo.

Gonzalez: molto bene con riserva. Questo è un giocatore interessante, e lo si era capito questa estate, quando la società aveva deciso di puntarci, nonostante potesse sbarazzarsene, come fatto con Pintos. Bravo negli inserimenti, buon piede, buona corsa e spirito di sacrificio. L’unico dubbio è a livello tattico: non sembra affatto un mediano di quantità, un vice Brocchi, piuttosto sembra un giocatore offensivo, di inserimento, come Bresciano a Mauri, che ha anche spirito di sacrificio. Dunque, manca un sostituto di Brocchi in questa squadra.

Matuzalem: titolare aggiunto, un giocatore che quando sta bene è fra i più forti centrocampisti del campionato.

Bresciano: in ripresa. Il giocatore è di livello, non c’è da dire, i dubbi riguardavano più la parte atletica, ed è sembrato da questo punto di vista in netta crescita. Sarà determinante quando Mauri calerà un po’ di condizione.

Foggia: bocciato. Cos’è Foggia? Un’ala? Un trequartista? Una seconda punta? Un esterno da 4-4-2? Probabilmente, non lo sapremo mai. Di sicuro in questa gara ha dimostrato di non essere un vice Hernanes, visto che non ha fatto un assist utile con palla in movimento.

Kozak: promosso a pieni voti. Non è bello da vedere, ma è concreto. Tre presenze e due gol, difesa della palla eccezionale, passaggio sempre all’uomo meglio piazzato, cosa volere di più? Non serve un altro attaccante in questa rosa.

Rocchi: come Stendardo e Matuzalem, un titolare aggiunto.

Cavanda: bene. Dieci minuti di Cavanda sono superiori, e di molto, ai 170 di Garrido e Scaloni messi insieme.

Perpetuini: bene. Ha bisogno di andare a giocare con continuità, ha poco spazio per mettersi in luce, ma dimostra di essere un giocatore valido.

Del Nero: se avesse tenuta atletica, sarebbe un buon giocatore.

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