L’operazione Balotelli un disastro economico: Inter, altro che fair-play finanziario

Visto che il trasferimento di Balotelli è il caso dell’asfittico calciomercato 2010-11, ci sembrava interessante citare l’editoriale di Franco Rossi a riguardo. A quanto pare non tutti pensano che la cessione sia stata un affare, anche dal punto di vista economico.

“Non volevamo credere che accadesse davvero, anche se le indicazioni erano chiare, anche se l’affare sembrava a un passo dalla chiusura ormai da settimane. Invece è successo e oggi l’Italia del calcio si sente, anzi è, decisamente più povera. Puntiamo sui giovani. Italiani, se possibile. E bravi, ovviamente. Giovani e italiani, come Diego Milito, trentuno anni suonati, argentino. Un cannoniere fantastico, siamo tutti d’accordo. Ma per quanto, con tutto il rispetto, potrà ancora dominare la scena europea a forza di gol? Si può progettare il futuro investendo un capitale su un campione di quell’età? Il Real Madrid lo voleva, offriva trenta milioni di euro. Ebbene, l’Inter lo ha blindato: quattro anni di contratto a oltre cinque milioni di euro netti a stagione, che fanno – al lordo – altri quaranta milioni e passa di ingaggio. Tra i soldi lasciati nelle casse del club spagnolo e quelli che dovrà dare a Milito, la conferma di questo grande attaccante ultratrentenne costa all’Inter settanta milioni. Ciò per dire che adesso non ci devono raccontare che Balotelli è stato ceduto per questioni di bilancio, perché non è più l’epoca delle spese folli, per il fair-play finanziario preteso dall’Uefa. Niente di tutto questo. E’ stata fatta una scelta: mi tengo Milito (e Maicon, ad esempio, brasiliano, ventinove anni) e vendo Balotelli. L’Inter, ovviamente, è libera di fare ciò che vuole. Noi non capiamo, né condividiamo.”

Fin qui la questione puramente finanziaria. Seguono considerazioni di carattere umano e tecnico, che però trascurano alcuni aspetti fondamentali.

È infatti evidente che Balotelli sia un fuoriclasse, e in quanto in giovane età rappresenta probabilmente il futuro del calcio italiano. Ma se non va d’accordo col tecnico e con lo spogliatoio (difficile che la situazione cambi con Benitez) che alternative ha una società?

Moratti ha fatto 2+2 quando ha ricevuto un’offerta probabilmente irripetibile dal City e lo ha ceduto. Chi può dargli torto? Certo, si può discutere se economicamente sia valsa la pena, ma anche tenersi un giocatore così oneroso per fargli giocare pochi spezzoni costa.

Ai lettori il giudizio.

Il punto sul mercato dell’Inter

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