La storia di Juan Pablo Carrizo, il portiere dalla “gambeta” facile

Vi ricordate di Juan Pablo Carrizo? Sì, proprio lui, l’erede di Angelo Peruzzi secondo Lotito e lo staff biancocelste, un anno per portarlo a Roma causa passaporto da extracomunitario, quasi 9 milioni d’euro per acquistarlo. L’uomo della gambeta, dribbling di tacco per eludere il pressing del centravanti avversario, l’idolo dei tifosi del River Plate, con cui ha vinto uno scudetto argentino, il portiere titolare designato da Diego Armando Maradona per la sua Argentina. L’approdo alla Lazio, una prima metà di campionato buona per la squadra, poi il crollo, pochi risultati, e soprattutto una serie di errori madornali proprio del numero 1, dell’arquero 25enne. I tifosi laziali ricordano un Lazio-Cagliari 1-4, una prestazione orribile, l’ennesima, del portiere e della difesa, terrorizzata dalle uscite a vuoto dell’argentino, o degli errori di posizionamento, o della mancanza di reattività. Dopo quella gara nello spogliatoio laziale i senatori furono molto chiari: o noi o Carrizo. Delio Rossi la gara successiva mise in panchina Juan Pablo, a favore di Fernando Muslera che, dopo l’esordio shock della stagione precedente, si era silenziosamente messo a lavorare col mitico preparatore dei portieri Grigioni, e che seppe sfruttare al massimo quell’occasione, conquistandosi il posto da titolare in campionato, e risultando poi essere l’uomo decisivo per la vittoria ai rigori della Coppa Italia contro la Sampdoria. Per Carrizo una passerella a fine campionato in gare senza valore, condite fra l’altro di altri errori incredibili.

La Lazio la stagione successiva prese una decisione: fiducia a Muslera, Bizzarri preso a parametro zero come secondo (disastroso anche lui, attualmente è Berni il secondo della Lazio, Bizzarri terzo), ed il buon Carrizo in prestito in Spagna, al Real Sociedad, a rilanciarsi, con un riscatto pari al prezzo di acquisto. A metà campionato, con la squadra in piena lotta per non retrocedere, e col rendimento sempre più disastroso dell’argentino (che nel frattempo aveva ovviamente perso la nazionale), l’allenatore del Sociedad mette in panchina Carrizo e da fiducia al portiere che aveva portato a suon di parate la squadra in prima divisione dalla serie B spagnola, e con una serie di ottime prestazioni il Sociedad si salva.

Quest’anno Carrizo è stato spedito di nuovo in Argentina, nel suo River Plate, prestito con diritto di riscatto a circa 5 milioni d’euro, e sembra essere tornato di nuovo quel portiere che aveva fatto sognare i tifosi biancocelesti. Delio Rossi di lui diceva che era un giocatore dal fortissimo temperamento, coi pregi, ma in questo caso i difetti, che ciò comporta, soprattutto il non aver accettato di doversi adeguare al campionato italiano, in cui un portiere non deve essere spettacolare bensì concreto, in cui non ci si può affidare al solo istinto, ma bisogna invece avere una preparazione tecnica aedguata. Beh, in quanto a temperamento, non sembra essere cambiato. Ecco quanto riportato in un video da Gazzetta.it:

Sono molto contento, sono tornato a giocare. Quando sono andato nella Lazio la gente forse non mi conosceva bene, non è andata come mi aspettavo e penso di avere avuto poca fiducia. Anche il momento della squadra non ha aiutato, quando c’ero io avevamo avuto un buon inizio vincendo tre partite poi siamo andati calando, non siamo riusciti a mantenere e sono iniziate le critiche. Hanno parlato male di me e l’allenatore scelse per un altro portiere”.

Aggiunge poi: “Con i compagni mi trovavo benissimo, c’erano bravi ragazzi, tutti fortissimi. La città, neanche a dirlo è la città più bella del mondo, diciamo che l’unica nota negativa era il fatto che non giocassi, mi mancava qualcosa a livello calcistico ed è per questo che ho deciso di andare via. Ho un grandissimo ricordo ed ho voglia di avere una seconda opportunità, non è stato facile aRoma, ma mi piacerebbe indossare ancora la maglia della Lazio”.

Una seconda opportunità, ipotesi francamente di difficile attuazione, con la Lazio che ha puntato definitivamente su Muslera, tanto che a giorni verrà siglato l’aseguamento e prolungamento di contratto del portiere della nazionale uruguaiana. Magari la speranza è che il River Plate eserciti il diritto di riscatto, con Lotito che potrebbe rientrare in parte di quanto speso per il portiere dalla gambeta facile.

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