Una carriera fatta di alti e bassi che sta volgendo al termine, quella di Marco Materazzi, 37enne difensore dell’Inter. Ma Matrix, così è stato soprannominato dai tifosi, trova sempre il modo di stare al centro dell’attenzione.
Intervistato da Antonio Bartolomucci per La Tribù Del Calcio, trasmissione di Mediaset Premium, il numero 23 ha rilasciato dichiarazioni clamorose riguardo ad uno suo possibile passaggio al Milan nel 2006.
E’ l’anno del Mondiale e Materazzi nell’Inter di Mancini gioca poco, per cui decide di guardarsi intorno. Due le squadre che si interessano a lui, il Villareal e appunto il Milan, con cui sembrava davvero tutto fatto.
Ma a far sfumare la trattativa è stato Marcello Lippi, e il numero 23 nerazzurro spiega come: ” Nella stagione 2005-2006 fui molto vicino a finire al Milan. Mancini non mi vedeva, voleva che me ne andassi: c’era anche il Villareal che mi cercava, mentre a me premeva soprattutto andare a giocare per guadagnarmi il Mondiale. Non ho problemi ad ammetterlo: fui vicinissimo a firmare col Milan, poi però parlai con Lippi, il ct mi disse di non preoccuparmi, che un posto tra i 23 me l’avrebbe dato comunque e quel colloquio fu la mia fortuna. Decisi di restare dove il cuore mi diceva di stare, Lippi mantenne la promessa, mi portò in Germania e poi quel che successe lo sapete”.
Il difensore Campione del Mondo è da sempre l’idolo della tifoseria nerazzurra, che anche quando non gioca intona il famoso coro ” Tutti pazzi per Materazzi! “. Forse però non gli avrebbero perdonato uno sgarbo del genere. Ma per sua fortuna non è successo, e in questi anni Materazzi ha potuto fare indigestione di trofei, toccando l’apice lo scorso anno con il triplete.
Protagonista in tutto e per tutto, nel bene e nel male, soprattutto al Mondiale. Rimarrà nella storia la testata di Zidane, con il quale il difensore italiano ha fatto pace proprio di recente, il 4 novembre 2010.
E nell’intervista in questione ne ha rivelati i particolari: “Stavo uscendo dall’hotel – racconta Materazzi – quando qualcuno cercò di fermarmi: c’è un problema, mi dissero, c’è Zidane che sta parcheggiando proprio a fianco della tua auto. Risposi che non vedevo dov’era il problema; uscii, mi trovai di fronte a Zidane e sfruttai l’occasione per dirgli delle cose, cose che sappiamo io e lui, che restano tra noi. Diciamo che sono stato io a parlare di più e quando lui alla fine mi ha allungato la mano, io l’ho tenuta stretta e non l’ho mollata fino a che non mi ha guardato bene in faccia. Era quello che volevo. E’ andata così, per me è stato bello: per lui non so“.
Materazzi si era recato all’Hotel Melià per salutare il suo grande amico Mourinho in occasione di Milan-Real, sfida di Champions. E proprio accanto allo Special One in panchina ora siede Zidane, che fa parte della dirigenza del club spagnolo.
Materazzi ha fatto poi capire come il rapporto tra l’Inter e Balotelli sia finito la sera della vittoria contro il Barcellona, quando il numero 45 gettò a terra la maglia come segno di polemica contro i tifosi. Li successe qualcosa, che Matrix spiega nei minimi particolari: ” Uno schiaffo e una scarpa in faccia gli sono arrivati “. Ma tra i due è stato sempre amore e odio, perchè, spiega Materazzi, ” Quando l’hanno operato, ed era in ospedale, c’ero io a mezzanotte a fargli compagnia e ad andare a prendergli le merendine alla macchinetta “.
Su questa affermazione sarebbe interessante ascoltare la risposta di Balotelli.
Per quanto riguarda Zlatan Ibrahimovic, Materazzi prima ritorna allo scontro dell’ultimo derby, poi fa una battuta sulla sfida di Champions della scorsa stagione: ” Lo scontro nel derby? Semplicemente io mi sono fermato per non fargli del male, lui invece no. Ma va bene così. La verità è che noi dell’Inter lo dobbiamo ringraziare: se un anno fa avessimo incontrato il Barcellona senza lui in campo, forse non ce l’avremmo fatta a eliminarli e non avremmo mai vinto la Champions “.
Un riferimento poi al punto più alto e a quello più basso della sua carriera, la vittoria del Mondiale 2006 e il famoso 5 maggio 2002.
Per quanto riguarda l’avventura in Germania, Materazzi ha espresso la sua delusione per non essere stato inserito nella lista del Pallone D’Oro di quell’anno, andato come sappiamo a Cannavaro: ” Nel 2006 avrei meritato di essere preso in considerazione, invece pagai la fama del cattivo, per via della testata di Zidane e France Football m’inserì nemmeno fra i 30 “.
France Football di certo non poteva stare dalla parte dell’Italia, e tanto meno Blatter, di cui si conosce la palese avversione nei nostri confronti. Materazzi comunque non resterà l’unico deluso dall’assegnazione di questo tanto ambito premio (vedi Sneijder e Milito, per fare degli esempi recenti).
Sul 5 maggio il difensore, che allora era alla sua seconda stagione in nerazzurro, parla chiaro: ” L’ultima partita in casa della Lazio la perdemmo per nostro esclusivo demerito: ma il ricordo di quella stagione è brutto per tutto quello che successe prima ai nostri danni, a cominciare da un incredibile rigore fischiatoci contro a Venezia, con lo stesso Maniero a meravigliarsi e a dire: ma quale rigore “. Sottile riferimento a Calciopoli? Può darsi. Ma l’Inter quello scudetto lo perse di sua propria mano.
Materazzi ora si prepara a vincere l’ennesimo trofeo del 2010 con la sua Inter, il Mondiale per Club.
Aveva detto che se avesse vinto avrebbe chiuso la carriera in America, ma probabilmente due cose gli hanno fatto cambiare idea: l’infortunio di Samuel, e le evidentissime difficoltà della sua squadra, quella dove il cuore gli diceva di stare.
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