Il punto sulla Lazio. Kolarov al city, Acquafresca in biancoceleste

Per la Lazio le ultime due settimane sono state piuttosto frenetiche. Il presidente Lotito ed il DS Tare, sono infatti stati impegnati giorno e notte, nel tentativo di plasmare la squadra secondo i dettami di mister Edoardo Reja, goriziano di 64 anni dal carattere forte e deciso, per fortuna dei supporters biancocelesti, terrorizzati ancora dalla disastrosa esperienza di Davide Ballardini.

La vicenda riguardante Alexander Kolarov è forse il caso più spinoso: il presidente infatti ritiene di dover chiedere per il serbo una cifra assai vicina a quella con la quale è stato pagato Mauro Zarate, potenziale fuoriclasse del club romano. Il Manchester City dello sceicco Mansur è arrivato ad offrire una cifra vicina ai 20 milioni d’euro, ma il presidente Lotito ancora è indeciso, e continua a prendere tempo:  la trattativa sta andando a buon fine soltanto per la forte volontà del tecnico del City Roberto Mancini di avere la prossima stagione il terzino serbo, e l’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare ad ore.

La tifoseria laziale teme un ripetersi dei casi Pandev e Ledesma, ma soprattutto osserva oramai scoraggiata  il ridotto potenziale tecnico del club, oramai una succursale del Genoa. Il club di Preziosi sembra infatti essere l’unica società in Italia che tratti col presidente Lotito: dopo gli affari Biava e Floccari, ecco in arrivo a Roma la quarta punta di peso richiesta da mister Reja, vale a dire Robert  Acquafresca, con la formula del prestito gratuito.

Se la difesa e l’attacco sembrano essere i reparti più forti, con Antonelli del Parma vicinissimo ad ereditare la fascia sinistra da Kolarov, a centrocampo gli unici rinforzi sono stati Mark Bresciano a parametro zero, ed Alvaro Gonzalez, sconosciuto mediano uruguaiano. La Lazio aveva puntato forte su Boateng, sempre tramite un aiuto del Genoa, ma il ghanese ha rifiutato il trasferimento al club biancoceleste. I laziali sperano che l’incasso derivato dalla cessione di Kolarov possa finalmente essere usato per un grande nome  a centrocampo, rendendo di nuovo competitiva una squadra che da troppo tempo, Coppa Italia a parte, vive nell’anonimato.

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