I mondiali si sono conclusi da quasi tre settimane. Quelli della Corea del Nord da oltre un mese. Lo notizia però è uscita solo oggi ed ha davvero dell’incredibile.
La fase a gironi non era iniziata male, con la sconfitta per solo 2-1 contro il Brasile. Poi però una valanga di gol contro Portogallo e Costa d’Avorio. L’onore perciò non è stato salvato e in patria il regime ha deciso che era il caso di prendere dei provvedimenti. Al rientro in patria, nell’assoluto silenzio generale, i giocatori hanno trovato una sgradevole sorpresa: l’umiliazione pubblica.
Al Palazzo della Cultura popolare è stato allestito un palco, dove la squadra è stata tenuta ferma in piedi per sei ore. Davanti a loro c’erano 400 persone che insultavano giocatori e allenatore per i cattivi risultati ottenuti nelle tre partite mondiali.
Il motivo è aver tradito la fiducia del dittatore, il “Caro Leader” Kim Jong-Il. Risparmiati solo due giocatori, ma non per pietà o grazie, ma solo perchè Jong Tae Se e An Yong-hak sono tornati subito in Giappone. Punizione doppia invece per l’allenatore Kim Jong-Hun che è stato deportato e mandato a lavorare in un cantiere edile di Pyongyang.
Il tutto è accaduto il 2 luglio, ma la notizia è riuscita a divulgarsi solo oggi, a quasi un mese dall’accaduto.
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