Si è svolta ieri la conferenza stampa del tecnico Leonardo in vista delle sfida di questa sera Inter-Schalke, valida per l’andata dei quarti di finale di Champions League. Sotto vi proponiamo la conferenza scritta con alcuni spezzoni di video, tra cui anche uno stralcio della conferenza di Milito. Sopra il video di un Leonardo particolarmente nervoso che parla di Milan-Inter.
“Lo Schalke 04 è arrivato nei quarti di finale e, anche se in campionato non sta andando benissimo, sappiamo tutti che ha l’entusiasmo a mille e che non sarà facile da affrontare”.
A Leonardo viene chiesto poi di Raul: “È un giocatore con una storia incredibile e credo che sia uno dei simboli di questa grande cavalcata dello Schalke”.
“La sconfitta nel derby? Una sconfitta non arriva mai per un motivo solo, così come non credo che sia un problema tattico prendere un gol dopo 47 secondi. Rispetto le analisi di tutti, ma ci sono tanti fattori: nel primo tempo per esempio noi abbiamo avuto tre occasioni e loro due, eppure il gol non è arrivato. Le variabili sono sempre tante. Se uno sta perdendo ed è impostato per far male, continua a cercare di fare male. Comunque le componenti sono davvero tante. E non credo che sia una questione di approccio caratteriale e psicologico. E, tra l’altro, credo ancora che questa squadra abbia la possibilità di giocare in tanti modi diversi. Che sensazioni dopo la sconfitta? C’è l’amarezza di chi ha perso una partita, ma questa squadra ha sempre risposto in modo positivo e sono convinto che farà bene anche questa volta”, commenta l’allenatore nerazzurro tornando sulla sconfitta di sabato.
Inevitabile una domanda sul rientro di Diego Milito: “Milito ha fatto un lungo lavoro di recupero ed è arrivato a dover fare una nuova preparazione come se fosse quella estiva, credo che oggi sia a un buon punto, in grado di essere a disposizione a un livello buono”.
“Non ho mai vinto in Champions in casa? Sono partite diverse, queste statistiche non contano molto. Io non faccio questo tipo di analisi, non c’entrano con le gare. Lo Schalke ha cambiato allenatore ma l’idea di gioco credo che sia variata poco e il loro è un buon gioco. Il fatto di esserci qualificati come abbiamo fatto ci dà sicuramente una carica forte, perché abbiamo dimostrato che non molliamo mai e vogliamo continuare a farlo. Non è che mi sento ancora in corsa per tutto, perché noi siamo ancora in corsa per tutto: le certezze non sono cambiate dopo una partita persa, se non saremmo neanche arrivati fino a qui. Questa squadra ha l’orgoglio di dimostrare che c’è, che c’è sempre, e affronterà questa competizione sapendo quanto è difficile ogni gara, come lo è stato anche l’anno scorso”.
“Tutti noi sappiamo tutto di tutte le squadre, lo Schalke 04 in Champions ha giocato contro squadre importantissime ed è arrivato ai quarti. È una squadra che ha tante possibilità e anche con tanti giocatori infortunati ha saputo trovare le soluzioni giuste. Ha l’entusiasmo a mille e ha raggiunto un livello di competizione importante, sono ai quarti non per caso. Il loro cambio di allenatore? C’è stato ma per caratteristiche dei calciatori il loro modo di giocare non è che sia cambiato molto: l’idea di gioco è la stessa e stanno facendo bene”, commenta Leonardo a proposito degli avversari di domani nella conferenza stampa della vigilia dell’andata dei quarti di finale di Uefa Champions League 2010-2011, che si giocherà domani sera allo stadio ‘Meazza’ in San Siro, a Milano, calcio d’inizio alle ore 20.45.
“In Italia si parla tanto di tattica e tante volte si è parlato di me come di quello che non si preoccupa della tattica: ognuno ha il suo modo di vedere e interpretare, e anche di comunicare quello che sta facendo, ma io non credo che sia dovuta a una questione tattica la sconfitta di sabato. Se le occasioni di fare gol fossero andate a buon fine, sarebbe cambiato l’umore, sarebbe cambiata la tattica. La squadra ha fatto fatica, psicologicamente, prendendo subito un gol, e quando c’è stata l’occasione di fare gol, la rete non è arrivata. A quel punto il secondo tempo è stato più difficile. Possiamo analizzare tante cose, ma non è solo una questione di tattica. Ma questo non lo dico per difendermi, perché poi io posso anche sbagliare. Quando perdi una partita, qualsiasi partita, poi c’è amarezza: figurati un derby. Quell’amarezza normale di quando perdi, che non ti fa però perdere la consapevolezza nell’affrontare la gara seguente, la gara di domani: la squadra ha sempre dimostrato di saper rispondere in modo positivo, di saper prendere le cose nel modo migliore, e io sono convinto che accadrà anche questa volta. Come ha reagito il presidente Moratti? Come tutti noi, con amarezza. Non c’è tanto da dirsi in questo momento qui, la formula di gestire le sconfitte nessuno l’ha mai trovata. Subito viene l’amarezza, ma quando passa la stanchezza guardi indietro e sei più lucido, anche per analizzare tante cose positive che stiamo vivendo. E poi, ogni partita ha la sua storia, ogni partita è una storia a sé”.
Su Nagatomo e Uchida: “Sono due giocatori, due terzini, in un ruolo non facile, così come non è facile trovare al giorno d’oggi dei giocatori di questo livello in quel ruolo. Non sono simili ma entrambi con caratteristiche da terzini, con grande velocità, sono giocatori che hanno confermato quanto di buono hanno fatto in Giappone e il fatto che Uchida venga dal Kashima Antlers, squadra in cui ho giocato anche io, mi fa ovviamente molto piacere. Il calcio, in generale, è diventato sempre di più internazionale e il calcio giapponese lo dimostra”.
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