Ciclismo: nuove rivelazioni sul doping a Striscia la Notizia

Torniamo a parlare di ciclismo per fatti non piacevoli, ma ci tocca. Striscia la Notizia, la trasmissione satirica di Canale 5, continua la sua inchiesta e raccoglie una testimonianza choc sul doping nelle due ruote.

Il testimone (che chiede di rimanere anonimo per paura di subire ripercussioni personali da parte sia della società per cui correva, sia delle persone che lavorano nel settore), dichiara di essersi dopato: “Ho usato l’EPO, il cortisone e il testosterone”. Quindi aggiunge: “Alla proposta di migliorare le mie prestazioni con il GH, l’ormone della crescita, ho deciso di smettere di fare il ciclista”.

All’inviato Max Laudadio il teste racconta alcuni trucchi utilizzati da molti ciclisti per sfuggire ai controlli a termine gara: “La società, se sei dopato, una volta tagliato il traguardo, prima del controllo, ti può fare delle flebo di bicarbonato”. E ancora: “Quasi ogni corridore nel proprio borsello ha dei chicchi di riso, non so che sostanza fosse, che, se messi sulla punta del pene, filtravano tutto, modificando i risultati delle analisi dell’urina”.

Il ciclista conclude: “Ho visto tantissimi corridori trattati come cavalli. Ne ho visti alcuni che non capivano più nulla e avevano bisogno del doping come dell’aspirina per il raffreddore. Arriva la dipendenza: ogni anno devi aumentare le dosi e ogni anno esce una sostanza più forte, più pesante”.

Tutto molto triste, anche se la scelta dell’anonimato dell’atleta deve indurre alla cautela.

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