Una storia che non poteva finire così, quella tra Benitez e l’Inter. Semplice rescissione e silenzio sulle cause del divorzio.
E infatti sono arrivate le prime dichiarazioni del tecnico spagnolo, rilasciate a Marca: ” In un primo momento eravamo tutti felici con la squadra, ma gli infortuni hanno cambiato tutto quanto, dalla scelta dei giocatori alle dinamiche interne “.
E per dinamiche interne si intende prima di tutto rapporto con i senatori della squadra, ” quelli che non giocano “ per dirla alla Materazzi, che non aveva affatto mandato giù l’esclusione dalla finale del Mondiale per Club.
Ma la polemica di Benitez non si ferma di certo a queste poche parole: ” Tutti dicono che in Italia è sempre così, che ogni settimana bisogna superare un esame. Per noi è stato quanto meno strano vedere come ogni settimana si cambiasse idea, secondo il risultato della domenica “. Assolutamente vero, ma se non ti abitui rapidamente a fare meno caso ai media in Italia, puoi non reggerne la pressione.
Ma i 2 argomenti che più toccano il buon Rafa sono gli infortuni e il mercato.
Le dichiarazioni dell’allenatore che ha guidato la squadra fino alla metà di dicembre nascono dalla notizia dell’ennesimo infortunio di Milito.
” Dopo che siamo andati via dall’Inter, in un mese ci sono stati altri 8 infortuni di carattere muscolare. L’80% dei giocatori con lesioni muscolari hanno avuto lesioni uguali o simili nei due anni precedenti. Noi non controlliamo il lavoro dello staff medico e del preparatore atletico. Il trattamento e il recupero sono di loro pertinenza”, ha detto l’ex tecnico nerazzurro.
C’è una variante fondamentale tra la sua Inter e quella attuale, quella di Leonardo: il mercato. Che nel caso dello spagnolo non è stato effettuato, nel caso del brasiliano si, e in maniera decisa per rinforzare la squadra.
Di certo anche a Benitez avrebbero fatto comodo i vari Kharja, Pazzini, Ranocchia ecc. Ma il vero problema della sua Inter era il carattere: netta la differenza sia con la squadra dello scorso anno che con quella di Leonardo. Diciamoci la verità, partite come quella col Palermo, come quella di Catania, l’Inter di novembre non le avrebbe mai vinte.
E non a causa degli infortunati.
Leonardo ha avuto inoltre il merito di saper convincere il presidente e Branca ad operare in entrata e in uscita. Benitez no. Un feeling mai nato quello tra il tecnico spagnolo e quello dei dirigenti nerazzurri. Che in passato avevano accontentato tutti e se non lo hanno fatto con lui, un motivo ci sarà stato.
Se non c’è sintonia con la società lo spogliatoio ne risente. E se non c’è sintonia con i giocatori come possono esserci dei risultati positivi.
Benitez si è detto deluso dal mancato mercato estivo, anche se è uscito allo scoperto troppo tardi e in maniera troppo sconsiderata (vedi il clamoroso sfogo dopo la vittoria nel Mondiale per Club). Lo spagnolo in questi giorni ha affermato: ” Perchè non ho avuto acquisti in estate? Non lo so e sono stato io il primo ad essere sorpreso. Non ci potevo credere: ad agosto mi avevano chiesto un progetto per migliorare la squadra, io l’ho messo per iscritto e ai dirigenti è piaciuto, ma non è stato attuato. Vedere parte del mio progetto attuato con Leonardo adesso mi fa riflettere. È un riconoscimento evidente del fatto che avevamo ragione, che la squadra aveva bisogno di aggiustamenti “.
Ma probabilmente gli aggiustamenti sono stati fatti solo per le evidenti difficoltà della squadra in campionato, e perchè si aveva bisogno di uomini che potessero rivelarsi utili alla causa. E’ per questo che non sono stati comprati giocatori dall’estero ma tutti giocatori che fossero già inseriti nella realtà italiana, Pazzini e Ranocchia su tutti.
Non si è di certo fatta attendere la risposta del presidente. Una risposta in pieno stile Moratti, sarcastica e decisa allo stesso tempo: ” L’ennesimo infortunio di Milito? Saranno state le preghiere di Benitez… ” ha detto sorridendo il patron nerazzurro, che ha poi aggiunto: ” l’infortunio non è colpa delle cure “.
Evidentemente Benitez avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione ad un dettaglio fondamentale come il recupero dei giocatori.
Se non l’ha fatto, questo non fa che aumentare le differenze tra la sua Inter e quella del suo predecessore, Mourinho, e del suo successore, Leonardo.
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