E’ l’uomo della terra rossa. Il redivivo. Quello dal “look da centro sociale” come diceva Gianni Clerici.
Potito Starace, 29 anni mercoledi’ da Benevento, e’ l’ultimo a morire. Uno tra i reduci del periodo d’oro della Davis italiana, pareva gia’ sporofondato nell’anonimato.
Eppure dopo la bella semifinale qui della Pennetta, li nostro Potito porta alta la bandiera del tennis nostrano nel primo turno a Bastad, terra svedese, eliminando con assoluta autorita’ Florent Serra, suo coetaneo, ma meglio piazzato di lui nel ranking ATP (62 contro 69 del mondo). Mai in discussione la sorte del primo set con due break a favore e tre palle break annullate, secondo che parte con break nel quarto gioco, fino al break finale che vale il medesimo punteggio del primo, 6-2, in appena un’ora di gioco.
Potito, che quest’anno ha ben figurato a Sydney (eliminato ai quarti da Gasquet), Casablanca (fuori in semifinale con Wawrinka, dopo una battaglia al terzo set), Nizza (sfortunato nel doppio tie-break della semifinale nuovamente con Gasquet) e Lugano (ancora Wawrinka, ancora una sconfitta al terzo set dopo il tie-break vincente del primo proprio nella finalissima), trovera’ il vincente tra Andreas Seppi e Marcel Granollers, con l’italiano favorito per un derby che si preannuncia assolutamente avvincente.
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