Poco piacevole l’esperienza di Arisa che era stata chiamata a cantare l’Inno di Mameli ieri sera alla finale di Coppa Italia Napoli-Juventus. All’Olimpico di Roma appena è stato annunciato il nome della cantante molisana si è levata una selva di fischi e buu, che si sono poi incrociati durante l’esecuzione con i canti di coloro che l’inno lo hanno intonato, soprattutto nella parte non cantata ma ritmata di raccordo tra la prima e la seconda parte. L?esibizione di Arisa non è stata pessima nè esaltante, ma in realtà non si capisce se i fischi fossero contro l’inno in sé o contro l’artista. Forse un po’ entrambe le cose, tenendo conto che questo spettacolo all’americana dalle nostre parti è una novità non del tutto gradita. C’è chi si è sprecato in parole di stigmatizzazione tirando in ballo un simbolo di unità nazionale. Noi ci limitiamo a dire che lo spettacolo nel suo complesso era ridicolo, quasi grottesco. E che i fischi perlopiù hanno riguardato la messinscena. Se l’inno lo avesse cantato il compianto Lucio Dalla, per esempio, avrebbero fischiato lo stesso? Io dico di no.
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