Ci sono partite scacciacrisi, vedi quella col Parma, in cui tutto sembra girare per il verso giusto. E partite che in crisi ti ci fanno ripiombare, vedi quella dell’Olimpico contro la Lazio, in cui niente va come deve andare.
I nerazzurri vengono sconfitti pesantemente dai biancocelesti, che hanno dimostrato durante tutta la partita più freschezza fisica e più determinazione. Un’altra Inter magari questa partita l’avrebbe pareggiata, soprattutto dopo il gol di Pandev.
Appunto, un’altra Inter: non di certo questa, che si fa segnare invece il gol del 3-1 da Hernanes, un gol evitabilissimo. I problemi sono i soliti, ma ormai cominciano a non bastare più al tecnico Benitez, che con la Lazio ha ritrovato anche Muntari e Motta. Il numero 8 non doveva giocare ma è dovuto entrare perchè il giocatore più in forma del momento, Dejan Stankovic, si è fatto male. Piccolo risentimento per il serbo, che dovrebbe esserci nei prossimi importantissimi impegni.
La difesa balla su tutti i contropiedi di Mauri e compagni, l’assenza di Samuel comincia a farsi sentire. E di certo manca anche il supporto in zona offensiva di Maicon, perchè Cordoba impiegato da terzino rimane spesso e volentieri dietro a coprire. Bene invece Natalino, giovane che Benitez è stato costretto a lanciare e che invece si sta rivelando molto promettente.
Il tecnico spagnolo ha ammesso nel dopo-gara che ” E’ molto difficile giocare senza punte “. Come dargli torto: Pandev, tornato al gol dopo 4 mesi, non è una prima punta e si vede, e Biabiany è molto più efficace largo a destra che in un 4-3-1-2 come seconda punta. Troppa paura di lanciare Alibec titolare? Forse. Ma in ottica Mondiale per Club è vicino il recupero di Milito e ci sarà Samuel Eto’o, l’attaccante che davvero è mancato all’Inter in queste 2 gare.
Un distacco di 10 punti dalla prima è pesante, soprattutto se poi la prima in classifica è il Milan. Capitan Zanetti lo sa bene, ma avvisa: “ Il Milan merita di essere avanti. Gioca bene, ma il campionato è ancora lungo. Quando noi riprenderemo a giocare in Serie A penseremo solo a fare bene e a fare più punti possibili. Alla fine si vedrà. Non dipende solo da noi, ma anche dal Milan ”. La squadra è pienamente schierata in difesa del tecnico, ritenuto capace di portare l’Inter alla conquista del quinto trofeo del 2010.
Un 2010 che Sneijder non vuole dimenticare, nonostante la sua esclusione dalla lotta per il Pallone D’oro: ” Io e i miei compagni siamo concentrati unicamente su un obiettivo: alzare questo trofeo. La sensazione predominante è il desiderio di vincere “.
L’olandese ha poi ammesso che la sua forma fisica non è quella migliore, dati i fitti impegni con club e Nazionale, ma alla fine ne sarà valsa la pena: ” Sono un po’ stanco per i tanti impegni uno dietro l’altro e per la mancanza di riposo che magari in passato avevo avuto in lulgio e agosto. Ma è comunque il prezzo da pagare per le tante emozioni vissute negli ultimi tempi. Se tutto andrà bene, alla fine di quest’anno avrò conquistato cinque trofei con l’Inter e un secondo posto mondiale con l’Olanda. Sarà un’annata che non dimenticherò per il resto della mia vita “.
Intanto i nerazzurri devono evitare di fare brutte figure col Werder in Champions, sia perchè il morale alla vigilia del Mondiale verrebbe messo k.o., sia perchè c’è un primo posto nel girone da conquistare. Il presidente Moratti ne è consapevole e non usa mezzi termini: “Le sensazioni sono che bisogna fare bene. Psicologicamente speriamo di affrontare bene il Werder Brema, nell’ultima gara che ci resta da giocare prima del Mondiale. È obbligatorio fare bene perché in Champions League non puoi fare figure del cavolo. E poi vediamo, dopo ci sarà il Mondiale, che ha un grande significato. Tutta la squadra, ma diciamo anche tutti in generale, siamo forse più presi da quello piuttosto che dal resto “
Il 6,5 che Moratti aveva concesso a Benitez prima della sfida con la Lazio è già irrimediabilmente sceso. Ora sta al tecnico non farlo precipitare e diventare un 4.
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