Allo Staples Center di Los Angeles andava in scena il secondo atto delle Finals NBA 2010: i Boston Celtics, reduci da una brutta sconfitta in gara 1, ottengono la propria rivincita piazzando l’allungo decisivo nell’ultimo quarto ai danni dei Los Angeles Lakers insolitamente nervosi ed imprecisi nei giochi d’attacco e di difesa e chiudendo la partita sul 103-94.
Al pronti-via, dopo 3 minuti di studio in cui LA va avanti 7-2, entra in scena il fattore che poi condizionerà l’intera partita: come pronosticato alla vigilia, se da una parte potevamo parlare di duello Garnett-Gasol, dall’altra diventava fondamentale la scelta di Phil Jackson su come gestire i cambi difensivi tra Rajon Rondo e Ray Allen.
Gasol e Bynum segnano 15 dei 22 punti totali dei Lakers, mentre Boston è trascinata al +7 della prima sirena da 9 punti di un Ray Allen incisivo e dal supporto di un Rasheed Wallace che nella post-season pare finalmente aver ritrovato la sua classe offensiva.
Bryant fatica ad entrare nel match e, dopo un primo quarto da soli 2 punti con 1 su 4 al tiro, dobbiamo aspettare fino a 4’59 dalla sirena dell’intervallo lungo per vedere ancora una giocata del 24, nervoso e condizionato da problemi di falli insieme a Lamar Odom (a quota 3 falli già nella prima frazione). Boston non trova dividendi utili da Garnett (anche lui a quota 3 falli nel secondo quarto) e si affida quasi unicamente all’asse Rondo-Allen, con LA che non trova la soluzione di questo rebus difensivo: Jackson manda Kobe su Rondo ma subisce la verve al tiro e la velocità in uscita dai blocchi dell’ex Seattle Sonics, con Derek Fisher e Shannon Brown le cose non migliorano e così all’intervallo “He got game” è già a quota 27, con Rondo a 8 assist, di cui ben 6 per il numero 20 biancoverde. Tocca ad una magia di Kobe, con recupero su errore grossolano di Shelden Williams e tripla dagli 8 metri a fil di sirena consegnare ai Lakers la vittoria del secondo parziale ed il -6 complessivo con cui le squadre vanno al riposo.
Alla ripresa del gioco, una fiammata d’orgoglio firmata Ron Artest (che per altro non segnerà più nemmeno un punto da qui in poi) regala a LA la parità e il sorpasso. Boston paga i problemi di falli dei propri lunghi, con Glen Davis, Kendrick Perkins, Rasheed Wallace e Kevin Garnett tutti a quota 4 e Andrew Bynum e Pau Gasol guidano la riscossa Lakers, chiudendo il terzo parziale rispettivamente a 17 e 24 punti. Kobe Bryant continua a fare fatica sia in attacco che in difesa, dove il gioco Rondo in punta e blocco del lungo per l’uscita in angolo di Ray Allen continua a fare male. A 6’19 dal termine della terza frazione, Kobe incappa nel quarto fallo, ma dalla panchina il solo Farmar sembra in grado di poter essere un punto di riferimento realizzativo; Lamar Odom continua a non essere un fattore, mentre dall’altra parte è un Bank Shot di Rasheed Wallace sul decimo assist di Rondo a fissare il punteggio a quota 72 pari.
Arriviamo al quarto periodo con una situazione abbastanza paradossale: i Celtics hanno Kevin Garnett fermo a quota 2 punti, sul primo possesso in assoluto della gara, hanno Pierce impegnato più in difesa che in attacco (dove chiuderà con il poco lusinghiero 2-11 dal campo) e hanno l’intero reparto lunghi carico di falli; LA invece ha un Kobe Bryant nervoso, gravato da 4 falli e che non riesce ad avere un impatto offensivo a livello delle precedenti serate, mentre Bynum e Gasol dominano il pitturato, con lo Spagnolo in grande serata anche al tiro dalla media e in turnaround jumper.
Nel quarto periodo, dopo il quinto fallo di Bryant, la panchina di Boston infiamma la partita: dopo 4 punti di Glen Davis, arriva la scheggia impazzita Nate Robinson. “Krypto”Nate ridà il vantaggio (81-80) a Boston con una tripla “solo rete” dalla “top of the key” e a 6’16 con due liberi firma la nuova parità dopo la tripla di Farmar per i losangelini (85-85).
I 7 punti in 6 minuti dell’ex New York tengono al riparo i Celtics dall’onda d’urto dei Campioni NBA, guidati ora da un Kobe Bryant deciso a mantenere la promessa di vittoria fatta nell’intervista post gara 1. Nonostante Ray Allen perda leggermente in finora strepitoso ritmo balistico, dal 90-87 Lakers a 5’21 dal termine, Boston piazza un parziale di 10-0, caratterizzato da 8 punti di un Rajon Rondo 5 stelle nel quarto periodo, chiuso a quota 19 e corredato dall’ennesima tripla doppia stagionale.
A 1’50 dalla fine, è ancora lo schema Boston sull’asse Allen-Rondo a portare i maggiori frutti alla truppa di Glen “Doc” Rivers: Rondo, marcato da Bryant, dalla punta aspetta l’uscita di Allen, che dopo il blocco di Garnett si ritrova fronteggiato da Pau Gasol. L’ex Sonics decide giustamente di attaccarlo in velocità battendolo verso il centro e trovando, sul raddoppio in aiuto dell’MVP delle Finals 2009, il proprio playmaker libero e aperto per una conclusione a bersaglio dalla media.
Sul +7 Celtics la gara si chiude, LA trova punti solo da una tripla estemporanea di Bryant e bastano i liberi di Rondo e Garnett nel gioco dei falli sistematici per scrivere il +9 Celtics nel referto finale.
L’ Angolo delle statistiche:
BOS:
Pts: Allen 32, Rondo 19, Perkins 12
Reb: Rondo 12, Perkins 6
Ast: Rondo 10, Garnett 6
LAL:
Pts: Gasol 25, Bynum 21, Bryant 21
Reb: Gasol 8, Fisher 7
Ast: Bryant 6, Fisher 4
Molto interessante in vista di gara 3 l’apporto statistico offensivo e la distribuzione dei possessi in questa gara 2: Boston è riuscita a vincere con Pierce a 2-11 e Garnett a 2-5 (6 punti totali). Ancora una volta i lunghi di LA sono riusciti a dominare, con Gasol e Bynum a quota 46 totali conditi da ben 13 stoppate (7 per “Drew” e 6 per il catalano), ma forse sono stati troppo poco coinvolti al tiro, fermandosi entrambi a solo 10 conclusioni tentate. Molto più efficace la gestione dei matchup offensivi dei Biancoverdi: Rondo ed Allen si prendono 38 tiri in due, mandandone a bersaglio 19. 24-15 per Boston nel confronto tra le due panchine, con Glen Davis impreciso ma con tanta energia positiva, Rasheed che fa quello per cui è stato portato nel Massachussets e il lampo kryptoniano di Nate Robinson nel quarto periodo. LA non trova punti utili da Odom e Brown e con un Artest totalmente fuori partita non sono bastati solo i big three odierni a far fronte al maggior impatto dei Boston Celtics.
Per Rajon Rondo, seconda tripla doppia in questi playoff.
Appuntamento a martedì notte per gara 3 al Boston Garden.
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