Post-partita Milan-Real Madrid. L’analisi

Dal nostro corrispondente dal pianeta Milan Enrico Fraviga

Milan-Real Madrid 2-2. Questione di cuore

Se c’é una cosa che risalta dalla partita con il Real é che la differenza fra le due squadre sotto tutti i punti di vista: tecnico, tattico e fisico, é notevole. Eppure un incredibile Inzaghi stava per portare a casa un successo sul filo dei nervi e del cuore; alla fine é uscito un pareggio e non possiamo non dire che non sia giusto cosí.

Tralasciando quello che é stato l’esito finale il Real Madrid ha avuto la partita in pugno per un’ora buona mettendo in scacco il centrocampo del Milan che non é mai riuscito ad impostare un’azione ragionata ed è stato costretto a continui lanci lunghi su un Ibra che ha subito continui anticipi e su un Pato completamente decentrato. Per Dinho… poca roba.

Detto questo il Milan ha barcollato paurosamente ma ha avuto il merito di rimanere sempre vivo sfruttando il momento giusto per colpire un avversario più forte, Nesta e Thiago hanno offerto una prestazione di tutto rispetto, Abate si é battuto contro Ronaldo ribattendo colpo su colpo anche dal punto di vista del rispetto in campo, Pirlo ha dato tutto in campo, Gattuso é stato commovente. Su Inzaghi semplicemente non ci sono parole. Ma il Milan ancora non é una squadra nel senso piú profondo del termine e non é detto che con questi uomini lo diventerà, eppure proprio dallo spirito di sacrificio di tutti dipenderà l’esito di questa stagione in cui è ancora teoricamente tutto possibile (cominciando con l’evitare di prendere contropiedi sui calci d’angolo a favore); forse non é solo una questione di modulo, di due punte tridente o trequartista, é anche e soprattutto una questione di testa e di un progetto cui credere o meno. E non ci possono credere 7 giocatori sugli 11 in campo, ne servono di piú.

Il pareggio di stasera é un ottimo risultato (che oltretutto costringe il Real a non andare in gita ad Amsterdam) contro un avversario straordinario in una partita di grande sofferenza.

C’é la speranza che sia anche un risultato funzionale a cementare il gruppo, sappiamo che a febbraio molte cose possono cambiare.

L’allenatore del Real Madrid si é profuso in una serie di dichiarazioni melliflue durante la settimana per poi lasciarsi andare alle solite provocazioni da bar cui ci aveva abituati e di cui personalmente non sentivo la mancanza, oggi ha anche dimostrato mancanza di stile quando la sua squadra si é trovata sotto a pochi minuti dalla fine; non vincere deve avergli dato molto fastidio; ma ho trovato molto bello l’abbraccio a Inzaghi a fine partita che gli aveva segnato due reti.

Sintomatica l’azione del Real Madrid che non butta palla fuori con Pirlo a terra; e che differenza con Gattuso che mette in fallo laterale a poco dal termine contro la Juve e con la squadra sotto con Legrottaglie a terra.

Su la testa. Siamo il Milan.

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