Parma-Milan 0-1. La vittoria di Allegri

Dal nostro corrispondente dal pianeta Milan Enrico Fraviga

La vittoria di Allegri

Per 60 minuti abbiamo visto una squadra che può davvero ambire a qualunque traguardo. E’ questa la prima considerazione che arriva dalla trasferta di Parma.

La seconda considerazione riguarda Allegri che ieri, se ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato di essere un allenatore coi fiocchi; l’idea di mettere Ronaldinho in una posizione indefinibile tra la metà campo e la trequarti ha spiazzato completamente il Parma di Marino che non ci ha capito nulla per più di un’ora. Nelle partite precedenti il problema era stato proprio il pressing asfissiante degli avversari su Pirlo e Seedorf; Ronaldinho in quella posizione ha creato una spina dorsale lunga 30 metri e del tutto incontrollabile per una squadra come il Parma, aggiungiamo pure che Nesta e Thiago formano una coppia difensiva in grado di rappresentare spesso l’impostazione della manovra e che Pirlo, come avevamo iniziato a dire da un paio di partite, è in una forma meravigliosa; ne è venuta fuori un’oretta da grande squadra. Un’oretta si, perché poi le energie sono calate e il Parma è venuto fuori bene sfiorando un pareggio francamente immeritato. La domanda che ci si potrebbe porre è se la squadra sia in grado di alzare ulteriormente l’asticella portando i 60 minuti di Parma a 90, almeno per qualche partita chiave; lo vedremo presto.

Il calo della squadra ha coinciso anche con l’innesto di Pato al posto di Robinho, che, pur non avendo disputato una partita eccellente, ha offerto come ad Amsterdam, una copertura a centrocampo che Pato non darà mai. Resta da vedere se la nuova posizione di Dinho, che sconfessa il 433 di leonardesca memoria per proporre il rombo che Allegri preferisce (a Cagliari giocava con Cossu nella posizione che ieri ha occupato Dinho), come suggeritore per Pato e Ibra sarà sostenibile dalla squadra, ma considerando che il Mister ha comunque a disposizione un giocatore come Robinho le alternative sembrano davvero esserci in questa stagione.

Un piccolo inciso per concludere, il ritrovato Gattuso ha dichiarato ieri che il suo problema era la scarsa considerazione che nutriva in lui il buon Leonardo, la stessa cosa l’aveva dichiarata qualche settimana fa Pippo Inzaghi, vien da chiedersi chi altri la pensi allo stesso modo all’interno dello spogliatoio e quanto questo abbia inciso nel momento decisivo della scorsa stagione (le partite in casa con il Napoli e la trasferta di Parma).

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