Vi proponiamo l’editoriale odierno scritto da Luca Serafini (giornalista di Sportmediaset) rilasciato a milannews.it.
Buona lettura.
Scuotevano la testa sorridendo, una volta. Quando cercavano un campione del Milan, in via Turati rispondevano come si fa per un invito a cena alla figlia minorenne. Oggi invece ci sono le bancarelle, sotto la sede del Milan: tutto ha un prezzo, eccome se ce l´ha. La programmazione, la voglia di vincere, la voglia di restare in cima al mondo del club piu´titolato hanno lasciato spazio alla cassa, alla stanchezza, alla resa. Non piu´un affare di famiglia, ma un affare e basta. Un affare che improvvisamente ci si e´accorti costa troppo: 22 anni di trionfi possono bastare, ora pero´cosi´non si puo´piu´continuare, vada avanti l´Inter con i suoi tifosi evoluti a tenere alto il nome di Milano in Italia e oltre confine.
L´ultima perla di una campagna trasferimenti (campagna acquisti non sembra il caso…) da libro Cuore e´la trattativa con il Real Madrid per Thiago Silva. I tifosi hanno solo due stati d´animo tra cui sguazzare in questa torrida, misera estate: la depressione e/o il terrore. Rinforzi? Non se ne parla. Cessioni? Se ci sono offerte serie…
I giovani se ne vanno in prestito o in comproprieta´: sarebbe di per se´una buona intuizione, non fosse che – in assenza totale di intuizioni – anche queste sembrano ora soltanto operazioni di rastrellamento per ripianare bilanci per aria. Rimane davvero incomprensibile perche´Berlusconi per la prima volta nella sua vita di imprenditore, reagisca con stizza, insofferenza, stanchezza a una situazione di difficolta´obiettiva. C´e´stato un momento in cui si e´accorto che il Milan era diventato un´idrovora di euro: in quell´istante c´erano molte cose da fare, da riprogettare, da riprogrammare. Invece dopo un periodo di stallo, e´partita con Kaka´la campagna vendite, Dio solo sa cosa o chi ha salvato Pirlo e Pato. Ma forse arrivera´anche il loro momento.
Forse la filosofia che accompagna la mancanza di un progetto, e´la stessa che detta la divisione dei contratti di un anno su un periodo biennale (aldila´dello stratagemma finanziario): verso Oddo, Jankulovski, Zambrotta, Kaladze c´e´di fondo una riconoscenza, non solo dei loro meriti sportivi, ma di ammissione delle colpe di chi quei contratti ha arricchito e stipulato. Nei confronti del quale, a sua volta, vige una riconoscenza per il lavoro svolto in 5 lustri: vai avanti pure tu, ma non chiederci piu´una lira e arrangiati con le cessioni. Cosi´scudetto, coppe, vittorie, lasciano malinconicamente spazio solo a ranking e bilancio, i veri traguardi, i veri obiettivi. Strano modo di evolversi, da parte di chi mette i soldi nel Milan, dopo la richiesta di evoluzione all´unica altra componente che i soldi li spendono, per il Milan: i tifosi. Tutti gli altri, con i soldi del Milan ci vivono. E anche bene. Quindi a loro ieri di Kaka´, oggi di Thiago, domani di Pato, frega poco o nulla.
Fonte: milannews.it
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