GP Australia: la Red Bull vince senza Kers, la Ferrari si salva grazie al Kers

Cos’è il Kers si sa, se e come usarlo molto meno. Tracciamo un primo bilancio del GP d’Australia alla luce dei risultati, analizzando le novità tecnologiche che caratterizzano la nuova stagione 2011 in Formula Uno.

Dell’ala mobile abbiamo parlato ampiamente. Doveva servire a favorire i sorpassi ma non sembra ci sia riuscita più di tanto. Il dato principale che salta all’occhio è che proprio la Ferrari di Alonso, giunta quarta, si sia salvata dal supposto strapotere dell’alettone posteriore mobile proprio grazie al Kers.

Il Kers, acronimo di Kinetic Energy Recovery System, ovvero Sistema di Recupero dell’Energia Cinetica, dovrebbe servire a recuperare le energie spese in forma di calore in frenata, riconvertendole in energia meccanica. Quindi un sistema di recupero “ecologico” secondo il suo utilizzo standard nell’industria automobilistica civile.

In F1 a questa funzionalità ecologica si aggiunge il miglioramento prestazionale, che però non tutti ritengono sempre compensativo dell’aggravio di peso (circa 30 kg) della vettura che installa il sistema.

Red Bull rinuncia al Kers. Ed è per questo che la Red Bull di Vettel all’ultimo momento a rinunciato a usare il Kers, stravincendo lo stesso e prendendo di sorpresa tutte le altre case costruttrici che si avvicinano ora al GP di Malaysia piene di dubbi. Addirittura si sono diffuse le voci che la Red Bull disponga di un mini-Kers da usare solo in partenza, ma non ci sono conferme a riguardo. Di fatto la Red Bull ha dominato anche le qualifiche senza questo sistema.

Alonso si salva grazie al Kers. Per converso è completamente opposta la situazione della Ferrari di Fernando Alonso, che ha dato l’impressione di riuscire a difendersi dagli assalti degli inseguitori pompati dall’ala mobile proprio grazie al Kers.

In conclusione siamo di fronte a un sistema tutto da decifrare, che sembrerebbe essere utile in alcuni casi sì e altri no, e magari anche più per alcune macchine che altre. Vedremo che accadrà in Malesia, su un circuito resto estremamente insidioso dalle capricciose condizioni atomosferiche del continente asiatico. Di sicuro la pioggia intermittente giocherà un ruolo fondamentale.

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